Povertà minorile in Italia: l’Assegno di inclusione sotto accusa dopo i dati Istat
di Redazione
14/10/2025
I numeri diffusi oggi dall’Istat offrono una fotografia inquietante della povertà minorile in Italia e sollevano dubbi sull’efficacia delle politiche di sostegno alle famiglie, in particolare dell’Assegno di inclusione, misura introdotta per contrastare le condizioni di disagio economico. Nel 2025, il numero di minori in povertà assoluta ha raggiunto 1.283.000, il record degli ultimi undici anni, confermando come fare figli stia diventando sempre più un lusso e non una scelta volontaria.
Un legame diretto con il mercato del lavoro e la precarietà salariale
La distribuzione della povertà tra le famiglie evidenzia uno scenario segnato dalla fragilità del mercato del lavoro. Quasi una famiglia su cinque con minori e persona di riferimento operaio o impiegato si trova in condizioni di povertà assoluta (18,7%), un dato che testimonia la stretta correlazione tra salari insufficienti e instabilità occupazionale. La questione diventa ancora più drammatica per le famiglie straniere, in cui la povertà minorile raggiunge il 40,5%, cinque volte superiore rispetto alle famiglie italiane. L’incidenza della povertà aumenta in modo vertiginoso con il numero di figli, arrivando quasi a triplicare nel caso di nuclei con tre figli rispetto a quelli con un solo minore.
Criticità e inefficacia dell’Assegno di inclusione
Secondo Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del partito, questi dati confermano il fallimento dell’Assegno di inclusione nel perseguire il suo obiettivo principale: fornire sostegno concreto alle famiglie con minori. Nonostante le promesse di un intervento mirato e diretto, l’Assegno non riesce a incidere significativamente sull’intensità della povertà minorile, che risulta superiore a quella delle famiglie senza figli. Il tema appare quindi strettamente connesso a riforme più ampie del mercato del lavoro e a politiche sociali che devono tenere conto della crescente difficoltà economica legata alla natalità, alla precarietà e ai redditi bassi.
Servono misure integrate e mirate per il futuro
Gli esperti richiamano l’urgenza di interventi strutturali, che combinino sostegno economico diretto, incentivi per il lavoro stabile e politiche di inclusione sociale. La povertà minorile, dicono, non può essere affrontata solo attraverso strumenti di sostegno monetario episodici: servono programmi a lungo termine capaci di incidere realmente sul reddito delle famiglie, sulla sicurezza occupazionale e sulle condizioni di vita dei minori.
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