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Come mettere le storie in evidenza: creare una vetrina permanente che racconta la tua identità digitale

Da Redazione

Novembre 18, 2025

Come mettere le storie in evidenza: creare una vetrina permanente che racconta la tua identità digitale

Mettere le storie in evidenza su Instagram è uno di quei gesti che, pur essendo tecnicamente semplici, richiedono un minimo di consapevolezza estetica e comunicativa. Le storie nascono come contenuti destinati a durare poco: ventiquattro ore in cui mostrare un frammento, un momento, un pensiero rapido, qualcosa che appartiene alla vita quotidiana più che alla galleria permanente del profilo. Ma non tutte le storie meritano di scomparire, e proprio per questo Instagram ha introdotto la possibilità di raccoglierle nelle famose “evidenze”. Capire come mettere le storie in evidenza significa anche capire come costruire una piccola narrazione che rimane sempre accessibile, rendendo il profilo più personale e più leggibile.

Le storie in evidenza diventano una sorta di biglietto da visita, una raccolta di momenti che definiscono chi siamo, cosa facciamo, cosa amiamo. Non funzionano come un archivio casuale, ma come una selezione ragionata, capace di trasmettere un’identità immediata a chi arriva per la prima volta sul profilo.

1. Perché mettere le storie in evidenza cambia la percezione del profilo

Chi visita un profilo si fa un’idea in pochi secondi. Le foto creano un’atmosfera, la biografia offre un contesto, ma sono le storie in evidenza a raccontare il resto. In quelle piccole icone tonde c’è un mondo che non scompare: tratti della personalità, momenti che contano, informazioni utili, raccolte progettate per chi guarda.

Le evidenze possono mostrare viaggi, progetti professionali, ricordi importanti, consigli, risposte a domande frequenti, backstage creativi. Ogni categoria è un modo diverso per rappresentare se stessi, e proprio per questo è utile scegliere con cura cosa inserire e come organizzarla.

2. Come creare una storia in evidenza: il gesto tecnico

La procedura per mettere una storia in evidenza è lineare, anche se molti non la utilizzano perché non prestano attenzione alle impostazioni del profilo. Il passaggio fondamentale è avere almeno una storia pubblicata nelle ultime ventiquattro ore. Una volta visibile, è sufficiente:

  1. Aprire la storia.

  2. Toccare l’icona a forma di cuore o scritta “Metti in evidenza”.

  3. Scegliere una raccolta già esistente oppure crearne una nuova.

  4. Assegnare un nome alla raccolta.

  5. Confermare.

La storia comparirà immediatamente sul profilo, nella sezione sotto la biografia. È possibile modificare la posizione trascinando le raccolte a piacimento, in modo da costruire un ordine che rispecchia ciò che si vuole mettere in primo piano.

3. Come aggiungere storie vecchie alle evidenze

Non tutte le storie che meritano un posto fisso sono state create da poco. L’archivio delle storie — una sezione privata visibile solo al proprietario dell’account — conserva tutti i contenuti pubblicati in passato. Per aggiungere una storia vecchia alle evidenze basta:

  1. Aprire il proprio profilo.

  2. Toccare il menu con tre linee.

  3. Entrare nella sezione Archivio.

  4. Scorrere le storie passate.

  5. Selezionarne una.

  6. Scegliere l’opzione “Metti in evidenza”.

Questo permette di creare raccolte tematiche che rappresentano meglio il proprio percorso, senza aspettare che compaiano nuove storie.

4. La scelta del nome: il potere delle parole brevi

Nominarle con attenzione è fondamentale. Un nome troppo lungo crea confusione, mentre uno troppo generico non dice nulla. I nomi più efficaci sono chiari, immediati e coerenti con il contenuto: “Viaggi”, “Lavori”, “Ricette”, “Training”, “Famiglia”, “Eventi”, “Q&A”. Le parole devono guidare il visitatore senza lasciarlo intuire o indovinare.

Il nome influenza la percezione complessiva dello stile. Una raccolta chiamata con termini eleganti o ironici comunica già un atteggiamento, prima ancora di aprire le storie.

5. L’importanza della copertina: estetica e identità

La copertina è ciò che attira l’occhio. Instagram permette di scegliere una miniatura dalla storia stessa oppure di caricare una copertina personalizzata. La seconda opzione è quella utilizzata più spesso nei profili curati, perché permette di creare un set di icone coerenti tra loro.

Una buona copertina deve:

  • essere riconoscibile anche in formato piccolo;

  • mantenere i colori coerenti con il profilo;

  • essere semplice, ma distintiva;

  • evitare testo troppo piccolo.

Molti creator usano icone minimaliste, forme geometriche o colori a tinta unita, perché rendono l’intero profilo più ordinato e professionale.

6. Come organizzare le evidenze in modo logico

Avere troppe evidenze può creare l’effetto opposto di quello desiderato. Un profilo pieno di cerchi disposti senza criterio appare disordinato. L’obiettivo non dovrebbe essere raccogliere tutto, ma selezionare ciò che rappresenta.

Un’organizzazione efficace può basarsi su:

  • macro-categorie: viaggi, lavoro, ricette, amici, ricordi;

  • progetti: lanci, eventi, collaborazioni;

  • informazioni utili: FAQ, contatti, servizi;

  • percorsi temporali: “Estate 2024”, “Natale”, “Anniversario”;

  • storie personali: hobby, passioni, dietro le quinte.

Un profilo ordinato parla della persona con più forza di mille descrizioni.

7. Aggiornare regolarmente le evidenze

Le storie in evidenza non sono statiche. Possono e dovrebbero essere aggiornate nel tempo. Aggiungere nuove storie, rimuovere quelle che non rappresentano più, spostare le raccolte più importanti verso l’inizio: tutti questi gesti mostrano che il profilo è vivo.

Un’evidenza trascurata da mesi perde significato. Meglio meno raccolte, ma curate.

8. Il tono e lo stile delle storie: ciò che costruisce il messaggio

Le evidenze non sono solo contenitori. Raccontano uno stile. Le storie scelte devono portare coerenza: colori simili, toni affini, inquadrature ben pensate. Non significa che tutto debba essere perfetto, ma deve comunicare la stessa atmosfera. Se una raccolta riguarda viaggi, è utile che le immagini restituiscano una sensazione di movimento, scoperta, apertura. Se riguarda il lavoro, meglio scegliere contenuti che parlino di metodo, dedizione, processi.

La selezione diventa un atto narrativo.

9. Come capire cosa mettere e cosa evitare

Non tutto merita un posto nelle evidenze. I contenuti che funzionano meglio sono quelli:

  • che raccontano davvero qualcosa;

  • che hanno valore nel tempo;

  • che rispondono a domande frequenti;

  • che rappresentano un ricordo importante;

  • che costruiscono una storia coerente;

  • che mostrano un talento, una passione, un progetto.

Sono da evitare, invece:

  • contenuti confusi o ripetitivi;

  • sfoghi momentanei;

  • immagini prive di valore a distanza di tempo;

  • storie pensate per il momento e non per durare.

Le evidenze non devono documentare tutto; devono raccontare bene.

10. Le evidenze come forma di identità digitale

Alla fine, mettere le storie in evidenza significa prendere in mano la propria immagine pubblica. Lasciare contenuti che parlano al posto nostro quando non siamo online. È una vetrina permanente che non sostituisce la gallery, ma la completa, mostrando ciò che nella gallery non troverebbe spazio.

Chi visita il profilo sfoglia le evidenze come una piccola biografia visiva. Il modo in cui sono curate racconta molto del modo in cui viviamo il digitale: con leggerezza, con ordine, con creatività, con attenzione o con spontaneità.

Quando le evidenze sono costruite con cura, il profilo acquista personalità, equilibrio e una forza comunicativa più nitida.

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