Perché le carte sono uno strumento prezioso in psicoterapia?
di Redazione
27/11/2025
Negli ultimi anni, i tarocchi sono tornati di gran moda. I motivi sono diversi e, tra questi, rientra la consapevolezza, più o meno lucida, del fatto che esistono diversi strumenti per conoscersi.
Tra questi rientrano proprio le carte. Esistono diversi modi per approcciarsi a questo mondo.
Si può fare riferimento a siti che, come https://www.giupiter.com, tra i più seri in assoluto in Italia grazie alla chiarezza relativa alle tariffe e i profili dei cartomanti, o fare un passo in più, informandosi sul ruolo che le carte hanno in psicoterapia.
Attenzione: i cartomanti che lavorano online, anche su siti affidabili come quello appena citato, non sono terapeuti, ma professionisti, che se guadagnano più di 5000 euro annui devono aprire Partita IVA, ed erogano consulti che non hanno valenza curativa.
Jung e i tarocchi: una sinergia importante per conoscersi e conoscere l’altro
I tarocchi sono uno strumento prezioso soprattutto quando si parla di psicoterapia di tipo junghiano.
Carl Gustav Jung li ha utilizzati diverse volte nel corso della sua lunga vita di ricerca scientifica. Il motivo? La loro possibilità, soprattutto nel caso degli Arcani Maggiori, di richiamare le immagini degli archetipi, molto care al fondatore della psicologia analitica.
Tra le occasioni in cui li ha citati, è possibile chiamare in causa il saggio Gli Archetipi dell’Inconscio Collettivo.
In quest’opera, ha sottolineato che “Il processo simbolico è un’esperienza in immagini e di immagini”.
L’analisi lavora molto con l’inconscio e quest’ultimo “parla” attraverso le immagini, non tramite il canale verbale.
Ha quindi senso utilizzarli nelle sedute, facendo sempre attenzione – in caso contrario, si scadrebbe in un comportamento che nulla ha di etico – a non scadere nell’approccio divinatorio.
Essenziale è che alla base ci sia un professionista che padroneggia bene metodi e modi.
Un punto sul quale insistere riguarda il fatto che non è necessario credere nei tarocchi perché il loro impiego nel corso di una seduta sia efficace: il paziente si trova davanti a un simbolo e quello che è importante e la sua propensione al collegamento tra esso e quello che sente dentro.
Come in tutti i casi, anche in questo non mancano le opinioni critiche. I terapeuti che utilizzano i tarocchi durante le loro sedute sottolineano come tale metodo non tolga nulla alla scienza, ma lavori su una dimensione legata alle immagini che si tende, in una società razionale e tecnologica, a trascurare troppo spesso.
Giusto per citare qualche esempio concreto di simbolo, ricordiamo carte come quella del Matto, che può essere indicativa sia di un generale desiderio di libertà, sia della vogli di andare oltre a una specifica situazione in cui si ha a che fare con dei limiti.
L’Eremita, invece, è una carta degli Arcani Maggiori che può essere letta come un segno di ricerca della solitudine o come il bisogno di risolvere una situazione di incomprensione nelle relazioni.
Come approcciarsi nel modo giusto al mondo dei tarocchi
Approcciarsi al mondo dei tarocchi richiede forte buonsenso. In tutti i casi, sia quello delle letture da parte di consulenti online, sia quando, invece, si ha a che fare con un terapeuta, è bene essere consapevoli del fatto che da sole, le carte, non fanno nulla.
Essenziale è considerarle quello che sono: uno strumento per conoscersi. Quando vengono usate da un terapeuta, possono essere associate ad altri strumenti con valenza curativa e non sempre.
A seconda del punto di partenza del paziente e di quanto può avere senso andare a fondo nel lavoro sull’inconscio.
Quando si ha a che fare, invece, con la lettura da parte di consulenti telefonici e online, sono sempre fondamentali la consapevolezza e la lucidità: ciò vuol dire che, nel momento in cui ci si accorge che non si riesce a tenere sotto controllo le spese in cartomanzia o il consulente insiste su aspetti non etici, come le previsioni su malattie o situazione finanziaria, è il caso di chiudere tutto e chiedere aiuto a uno psicologo iscritto all’albo.
Articolo Precedente
La moda napoletana punta tutto sui giovani designer
Redazione