Overtourism e diritto alla casa: la Commissione Urbanistica di Napoli apre il confronto al centro storico
di Redazione
17/10/2025
All’Albergo dei Poveri si è tenuto un nuovo incontro della Commissione Urbanistica, dedicato alla variante urbanistica per la salvaguardia dell’offerta abitativa nel cuore della città. Un tema che intreccia politiche pubbliche, fenomeni economici e tutela del patrimonio umano del Centro Antico, oggi fortemente esposto alle dinamiche dell’overtourism e alla progressiva contrazione degli alloggi destinati alla residenza stabile.
Un equilibrio difficile tra turismo e vita quotidiana
L’assessora all’Urbanistica, affiancata dagli uffici tecnici e dai consiglieri comunali, ha illustrato ai rappresentanti delle associazioni e dei comitati cittadini l’iter amministrativo che ha portato all’elaborazione del documento strategico approvato in estate, ora in fase di traduzione in un vero e proprio dispositivo normativo.
Dai dati presentati emerge con chiarezza un quadro complesso: tra il 2018 e il 2024 le compravendite immobiliari nel centro storico, incluso il sito Unesco, si sono fermate a un modesto 4%, mentre i canoni di locazione sono cresciuti del 25% sull’intero territorio urbano e le locazioni commerciali nelle aree più turistiche hanno registrato un incremento del 32,6%.
Numeri che restituiscono il volto di un fenomeno ormai strutturale, dove il peso crescente delle locazioni brevi e delle trasformazioni a uso turistico rischia di alterare il tessuto sociale dei quartieri storici, erodendo progressivamente la presenza dei residenti.
Una variante al PRG per tutelare il 70% della residenzialità
La proposta dell’Amministrazione punta a introdurre nel Piano Regolatore Generale una distinzione funzionale all’interno della categoria “Residenza”, separando le abitazioni ordinarie dalle strutture ricettive extra-alberghiere e dalle residenze collettive per categorie speciali.
L’obiettivo è fissare una soglia minima del 70% di destinazione residenziale nelle zone più esposte alla pressione turistica, garantendo un equilibrio tra sviluppo economico e diritto all’abitare.
Ogni variazione di destinazione d’uso dovrà passare attraverso una pratica edilizia, consentendo un monitoraggio costante del mercato immobiliare e la possibilità di introdurre correttivi in tempo reale, qualora la soglia venisse superata.
Durante il dibattito, i consiglieri hanno ribadito l’urgenza di una politica comunale integrata, capace di rispondere sia all’emergenza abitativa che ai processi di trasformazione urbana. L’Amministrazione ha chiarito che la futura variante si inserirà nel quadro del nuovo Piano Urbanistico Comunale, di prossima approvazione, e dovrà mantenere la flessibilità necessaria a seguire l’evoluzione del mercato e delle comunità che lo abitano.
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