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Neapolis Marathon 2025, un’edizione da record: domani la presentazione ufficiale a Palazzo San Giacomo

Da Redazione

Ottobre 07, 2025

Neapolis Marathon 2025, un’edizione da record: domani la presentazione ufficiale a Palazzo San Giacomo

La corsa che ha riportato la maratona al centro della scena partenopea si prepara a un’edizione che promette numeri e simboli fuori dall’ordinario. Domani, martedì 7 ottobre alle 10:30, nella sala giunta di Palazzo San Giacomo, Comune, sponsor e partner istituzionali presenteranno la Union Gas e Luce Neapolis Marathon 2025, in programma domenica 19 ottobre: iscritti raddoppiati rispetto al 2024, 40% dei partecipanti provenienti da 75 Paesi, Campionato Nazionale Interforze in calendario e una medaglia d’autore firmata da Lello Esposito per celebrare i 2.500 anni della città.

Un racconto di Napoli lungo 42 chilometri

Il cuore logistico e simbolico resta piazza del Plebiscito, sede di partenza e arrivo, ma anche del Neapolis Marathon Village che animerà il weekend a partire da venerdì 17 ottobre con musica, talk e momenti di incontro tra runner, famiglie e scuole. Gli organizzatori anticiperanno domani le novità del tracciato, pensato per attraversare luoghi-simbolo e cartoline contemporanee: lungomare, architetture storiche e quartieri che, nei grandi eventi, diventano platea e insieme scenografia.

La scelta di ospitare il Campionato Nazionale Interforze di maratona – con il patrocinio dello Stato Maggiore della Difesa – conferma l’ambizione sportiva dell’evento e rafforza il suo profilo istituzionale. Il dialogo con il mondo militare e con i corpi dello Stato, oltre a valorizzare la dimensione agonistica, porta in dote un’attenzione ulteriore ai temi della sicurezza e dell’organizzazione lungo il percorso, aspetti determinanti per la qualità dell’esperienza dei partecipanti e per la vivibilità della città nei giorni della manifestazione.

Sostenibilità, turismo, filiere: la maratona come piattaforma di città

Accanto al dato sportivo, la quinta edizione mette a fuoco due linee di lavoro che, a Napoli, fanno la differenza: sostenibilità e promozione. La partnership con ASIA verrà tradotta in pratiche visibili – raccolte differenziate dedicate, riduzione dei rifiuti monouso nell’area del village e nelle zone di ristoro, gestione attenta dei materiali – per misurare l’impatto ambientale e, soprattutto, ridurlo. La maratona è anche vetrina: il flusso di runner e accompagnatori, con un’incidenza internazionale senza precedenti, innerva l’economia dell’ospitalità e dell’indotto culturale, dal sistema museale alle iniziative diffuse nei quartieri.

In questo quadro si inserisce la medaglia celebrativa disegnata dal maestro Lello Esposito, oggetto da collezione e racconto tangibile della ricorrenza dei 2.500 anni: un segno che tiene insieme memoria, artigianato e identità, e che restituisce ai finisher un frammento autentico della città.

A presentare programma e dettagli saranno, tra gli altri, l’assessora allo Sport Emanuela Ferrante, l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, l’assessora al Turismo Teresa Armato, la presidente del Consiglio comunale Enza Amato, i rappresentanti di CONI e FIDAL, Pasquale Ponticelli per Union Gas e Luce, Salvatore Cirillo per Zeus (sponsor tecnico), Diego Romare per Massigen, il presidente Maurizio Marino per Neapolis Marathon, Flavio De Martino (ARUS), il Capitano di Vascello Fabio Danese (Marina Militare di Napoli), Sergio Colella (Città Metropolitana, delega allo sport) e Giancarlo Bracale (Circolo Canottieri Napoli). Una platea che restituisce la natura corale dell’evento: amministrazione, sport federale, sponsor e mondo associativo si muovono su una stessa linea, facendo della corsa una piattaforma di collaborazioni che travalica il perimetro della giornata di gara.

Al netto della retorica, è il dato nudo a parlare: una maratona che raddoppia gli iscritti in dodici mesi, con una quota estera così alta, segnala una città capace di organizzare, attrarre, fidelizzare. Toccherà alla macchina operativa confermare l’asticella: viabilità, presidio del percorso, servizi agli atleti, accessibilità per residenti e turisti. Ma l’impianto è chiaro: un evento sportivo come strumento di politica pubblica, che mette in circolo energie, racconta Napoli oltre gli stereotipi e lascia sul territorio competenze e reti da riutilizzare.

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