Napoli ricorda le Quattro Giornate: memoria e identità di una città libera
Da Redazione
Settembre 30, 2025

Le celebrazioni per le Quattro Giornate di Napoli hanno preso il via con un fitto programma di cerimonie che hanno visto protagonista il sindaco Gaetano Manfredi, impegnato a rendere omaggio ai luoghi simbolo della resistenza partenopea del settembre 1943. È stato un momento di raccoglimento, ma anche di rinnovata consapevolezza di quanto quella rivolta popolare, condotta senza attendere l’intervento degli Alleati, abbia inciso nella costruzione della coscienza democratica della città.
Il percorso delle cerimonie commemorative
La giornata è iniziata con deposizioni in forma privata di corone d’alloro in siti che custodiscono la memoria di figure e momenti cruciali: la Caserma Legione Carabinieri Campania in via Salvatore Tommasi, la Basilica di Santa Chiara sulla tomba di Salvo D’Acquisto, i giardini di via Cesario Console con la stele dedicata ai caduti della Marina Militare e il monumento in piazza della Repubblica che ricorda i protagonisti delle Quattro Giornate.
Successivamente, le celebrazioni si sono aperte alla partecipazione dei cittadini, con ulteriori omaggi floreali in luoghi dal forte valore identitario. Al Mausoleo di Posillipo, alle 10.30, si è svolto il primo momento pubblico; a seguire, alle 11.00, la deposizione in piazza Bovio presso la lapide sulla facciata della Camera di Commercio; infine, alle 11.15, la tappa in piazza Carità davanti alla stele dedicata a Salvo D’Acquisto. Momenti sobri, segnati dalla presenza delle istituzioni, delle forze armate e dei cittadini, che hanno sottolineato l’importanza del ricordo condiviso.
Le parole del sindaco Manfredi: la memoria come impegno civile
Al termine delle commemorazioni, il sindaco Manfredi ha voluto sottolineare il significato profondo di questa ricorrenza: «Le Quattro Giornate non sono soltanto un episodio di coraggio, ma rappresentano il fondamento morale e civile della nostra comunità. Il popolo napoletano, scegliendo di ribellarsi senza attendere aiuti esterni, ha lasciato un monito che resta vivo ancora oggi. Ricordare quei sacrifici significa impegnarsi ogni giorno per una città più giusta e più libera».
Le sue parole hanno restituito la forza di una memoria che non è rituale, ma radice viva di una Napoli che continua a trarre dal proprio passato la spinta per guardare al futuro con responsabilità.
Un ringraziamento è stato rivolto anche alla Marina Militare per il contributo offerto con la documentazione fotografica, che ha reso ancora più tangibile la partecipazione delle istituzioni a una commemorazione che appartiene non solo alla città, ma a tutta la storia italiana.
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