Napoli rafforza il welfare: nuove assunzioni e équipe multidisciplinari per i servizi alla persona
Da Redazione
Ottobre 07, 2025

Il Comune di Napoli mette in campo un intervento strutturale per dare respiro alla rete dei servizi sociali. Con una delibera a firma dell’assessorato al Welfare e uno stanziamento di circa 13 milioni di euro (Fondo Povertà e Povertà estrema) previsto su due anni con proroga di un ulteriore anno, Palazzo San Giacomo avvia il reclutamento, tramite bando pubblico, di 139 professionisti a tempo determinato triennale: 36 psicologi, 25 educatori professionali, 51 assistenti sociali, 15 funzionari amministrativi e 12 istruttori amministrativi. Una scelta che punta ad accelerare la presa in carico dei bisogni, ridurre i tempi di risposta e costruire interventi omogenei tra Municipalità.
Cosa cambia nei servizi: dal front office alla presa in carico
L’incremento di personale consentirà di comporre équipe multidisciplinari in ciascuna Municipalità e presso la Direzione Welfare, superando la logica degli sportelli isolati. Psicologi, assistenti sociali ed educatori lavoreranno in modo integrato su nuclei familiari fragili, minori, persone con disabilità, adulti senza dimora, dipendenze e violenza di genere, con il supporto di profili amministrativi dedicati alla gestione di procedure, contributi e rendicontazioni.
Il disegno organizzativo prevede tre assi operativi: accesso e orientamento (informazione, accoglienza, valutazione preliminare), presa in carico (progetto personalizzato con obiettivi misurabili e tempi certi), tutela e inclusione (accompagnamento, monitoraggio, raccordo con sanità territoriale, scuola e Terzo settore). A rafforzare la continuità del percorso concorrono due strumenti già avviati: la cartella elettronica sociale, che consente di tracciare in maniera unitaria gli interventi, e la PUA – Porta Unica di Accesso, pensata per semplificare l’ingresso ai servizi evitando passaggi ridondanti tra uffici.
Le parole dell’amministrazione e la ricaduta sui territori
Per il sindaco Gaetano Manfredi si tratta di un investimento che misura la qualità di un’amministrazione: tutelare le fragilità non è un capitolo di spesa, ma una leva di sviluppo civico. L’assessore al Welfare Luca Trapanese definisce la scelta “una rivoluzione concreta”: le nuove unità si sommano ai cantieri già aperti sulla digitalizzazione e sull’accesso, con l’obiettivo di “risposte più rapide, complete e rispettose delle persone”. Dall’Area Welfare arriva inoltre il riconoscimento al lavoro dei dirigenti e del personale tecnico-amministrativo che ha reso possibile l’operazione e il ringraziamento alla Direzione generale per il supporto procedurale.
Sul piano operativo, il bando di evidenza pubblica — in pubblicazione a breve — punterà a garantire tempi rapidi di immissione in servizio e un’equa distribuzione delle professionalità nelle dieci Municipalità, in base a indicatori oggettivi (carico di casi, densità abitativa, indici di deprivazione). L’impianto finanziario, ancorato ai fondi nazionali per la povertà, assicura copertura triennale e capacità di programmazione, elemento decisivo per non disperdere competenze e relazioni costruite con gli utenti.
È un passo che riguarda l’insieme della città: più personale qualificato significa maggiore prossimità, sportelli meno congestionati, progetti personalizzati che non si interrompono al primo ostacolo burocratico. In altre parole, un welfare che prova a stare dove i problemi si manifestano, con strumenti adeguati e un’organizzazione capace di tenere insieme diritti sociali, efficienza amministrativa e collaborazione con la rete civica.
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