Napoli, la vicesindaco Lieto al presidio della CGIL per Gaza
Da Redazione
Settembre 08, 2025

Largo Berlinguer, nel cuore di Napoli, è stato ieri pomeriggio il luogo di una mobilitazione nazionale lanciata dalla CGIL per denunciare la tragedia in corso nella Striscia di Gaza e sostenere la Global Sumud Flotilla. A partire dalle 17, decine di persone si sono riunite in un presidio pacifico, con cartelli e interventi pubblici che hanno chiesto al Governo italiano di prendere una posizione netta di distacco dalle politiche israeliane e di farsi promotore di iniziative diplomatiche concrete.
La presenza istituzionale del Comune di Napoli
A testimoniare la vicinanza delle istituzioni cittadine c’era la vicesindaco Laura Lieto, che ha preso parte alla manifestazione accanto alla presidente del Consiglio comunale Enza Amato e ai consiglieri comunali Antonio Bassolino, Luigi Andreozzi e Francesco Acampora.
“La mia presenza – ha spiegato Lieto – è segno dell’impegno del Comune di Napoli nel denunciare la catastrofe umanitaria che si sta consumando in Medio Oriente. Crediamo che la città debba dare un segnale politico chiaro e visibile verso questo dramma”.
Il gesto di partecipare a un presidio pubblico, in un momento in cui la questione palestinese continua a dividere il dibattito internazionale, assume un valore che va oltre la testimonianza personale, configurandosi come scelta di campo istituzionale e come volontà di esprimere solidarietà a una popolazione sottoposta a bombardamenti, privazioni e violazioni dei diritti fondamentali.
Una mobilitazione che richiama l’attenzione nazionale
La CGIL ha organizzato la giornata come parte di una mobilitazione diffusa in tutto il Paese, con l’obiettivo di chiedere l’immediato cessate il fuoco e l’avvio di percorsi politici che rimettano al centro il diritto alla vita e alla dignità della popolazione civile.
A Napoli, la partecipazione delle istituzioni comunali ha conferito ulteriore rilievo all’iniziativa, trasformando il presidio in un momento di riflessione collettiva ma anche di pressione politica verso le autorità nazionali.
Il presidio si è svolto senza tensioni, con interventi scanditi dal filo conduttore della pace e della solidarietà internazionale, in un clima di compostezza che ha permesso di sottolineare con forza il messaggio della giornata: fermare il genocidio e aprire spazi reali di dialogo e cooperazione.
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