Impianto di riscaldamento a pompa di calore: tecnologia, efficienza e comfort sostenibile
Da Redazione
Novembre 07, 2025
Tra le soluzioni più moderne e intelligenti per riscaldare gli ambienti domestici, l’impianto di riscaldamento a pompa di calore rappresenta oggi una delle opzioni più efficienti, ecologiche e versatili.
È la risposta concreta a un bisogno crescente di ridurre i consumi energetici e le emissioni, senza rinunciare al comfort.
Si tratta di una tecnologia che sfrutta principi fisici semplici ma ingegnosi: anziché generare calore bruciando combustibili, lo trasferisce da una sorgente naturale — aria, acqua o terreno — agli ambienti interni.
Come funziona una pompa di calore
Il funzionamento si basa sullo stesso principio del frigorifero, ma in senso inverso.
La pompa di calore estrae energia termica da una fonte esterna (come l’aria esterna) e, grazie a un circuito chiuso di gas refrigerante, la trasporta all’interno dell’edificio.
Il processo avviene in quattro fasi: evaporazione, compressione, condensazione ed espansione.
Durante la compressione, il gas aumenta di temperatura; questo calore viene poi ceduto all’acqua dell’impianto di riscaldamento o direttamente all’aria interna, a seconda della tipologia di sistema.
La grande differenza rispetto a una caldaia tradizionale è che la pompa di calore non produce calore bruciando ma lo sposta, con un rendimento che può superare di 3 o 4 volte l’energia elettrica consumata.
Questo valore, noto come COP (Coefficient of Performance), è il parametro che misura l’efficienza della macchina.
Tipologie di pompe di calore
Non tutte le pompe di calore funzionano allo stesso modo. Le principali categorie sono:
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Aria-Aria: preleva calore dall’aria esterna e lo immette direttamente negli ambienti attraverso split o ventilconvettori. È la tipologia più diffusa, soprattutto nelle zone a clima mite.
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Aria-Acqua: riscalda l’acqua che alimenta termosifoni, pavimenti radianti o fan coil. È la scelta più comune per le abitazioni con impianti idronici.
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Acqua-Acqua: utilizza l’acqua di falda o di un pozzo come sorgente termica. Altamente efficiente ma richiede condizioni geologiche adatte.
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Geotermiche: captano calore dal terreno attraverso sonde verticali o orizzontali. Offrono la massima efficienza, ma hanno costi d’installazione più alti e necessitano di spazi adeguati.
Ogni sistema ha un campo di applicazione specifico, legato al clima, al tipo di abitazione e alle risorse disponibili.
L’impianto completo: componenti e struttura
Un impianto di riscaldamento a pompa di calore non è solo la macchina principale.
Comprende un insieme di elementi che lavorano in sinergia:
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Unità esterna: cattura il calore dall’ambiente e contiene il compressore e lo scambiatore.
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Unità interna o modulo idronico: trasferisce il calore all’impianto domestico.
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Serbatoio di accumulo: immagazzina l’acqua calda sanitaria o quella destinata al riscaldamento.
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Sistema di distribuzione: pavimento radiante, termosifoni o ventilconvettori.
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Controllo elettronico e termostati intelligenti: gestiscono temperature, orari e consumi.
Nelle installazioni più evolute, l’impianto viene integrato con pannelli fotovoltaici per alimentare la pompa con energia rinnovabile, riducendo quasi a zero la dipendenza dai combustibili fossili.
Vantaggi principali
L’impianto a pompa di calore rappresenta una vera rivoluzione nel campo del riscaldamento domestico.
I suoi vantaggi principali includono:
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Efficienza energetica altissima: il COP può superare 4, cioè per ogni kWh di energia elettrica consumata vengono restituiti fino a 4 kWh di calore.
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Zero emissioni dirette: non avviene combustione, quindi non si producono fumi né gas di scarico.
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Riduzione dei costi di gestione: abbinata a fotovoltaico e accumulo, può ridurre le spese di riscaldamento fino al 70%.
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Versatilità d’uso: può essere utilizzata anche per raffrescare in estate e per produrre acqua calda sanitaria tutto l’anno.
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Lunga durata: con manutenzione regolare, una pompa di calore può superare i 15 anni di servizio efficiente.
In un contesto di transizione energetica, rappresenta una tecnologia strategica per ridurre la dipendenza dal gas e migliorare la qualità ambientale delle città.
Limiti e considerazioni tecniche
Nonostante i vantaggi, la pompa di calore non è una soluzione universale.
Le prestazioni variano in base al clima esterno: nelle zone molto fredde, il rendimento può diminuire, anche se i modelli “inverter” di ultima generazione riescono a lavorare efficacemente fino a -15 °C.
Un altro aspetto è il rumore dell’unità esterna, che va installata in modo da non arrecare disturbo ai vicini o alle aree di riposo.
Anche la compatibilità con l’impianto esistente deve essere verificata: nei sistemi con termosifoni tradizionali ad alta temperatura, la pompa di calore può risultare meno efficiente rispetto ai pavimenti radianti o ai fan coil, che lavorano con acqua a bassa temperatura.
Infine, il costo iniziale è più alto rispetto a una caldaia tradizionale, ma il risparmio sui consumi consente un rientro dell’investimento in pochi anni.
Costi e incentivi
L’investimento per un impianto a pompa di calore varia molto in base alla tipologia:
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Pompa di calore aria-aria: da 2.000 a 5.000 euro, installazione compresa.
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Aria-acqua: da 6.000 a 12.000 euro, con serbatoio di accumulo.
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Geotermiche: da 12.000 a oltre 20.000 euro, a seconda della profondità delle sonde.
A fronte di un costo iniziale maggiore, i vantaggi economici nel tempo sono notevoli.
Inoltre, grazie agli incentivi statali (Ecobonus 65%, Superbonus 70% o Conto Termico), gran parte della spesa può essere recuperata in detrazione o con contributi diretti.
Chi dispone di un impianto fotovoltaico beneficia di un doppio risparmio: l’energia prodotta alimenta la pompa di calore, riducendo quasi a zero la bolletta del gas e abbattendo drasticamente le emissioni.
Pompa di calore e pavimento radiante
L’abbinamento ideale per questo tipo di impianto è il riscaldamento a pavimento.
Entrambi lavorano a basse temperature (30–40 °C), garantendo un’elevata efficienza energetica e un comfort diffuso e omogeneo.
Il calore si propaga dal basso in modo uniforme, evitando correnti d’aria e differenze termiche.
Questa combinazione consente di mantenere i consumi elettrici molto bassi e di sfruttare al massimo le potenzialità della pompa di calore, specialmente nelle abitazioni di nuova costruzione o ristrutturate con buon isolamento termico.
Manutenzione e durata nel tempo
Le pompe di calore richiedono una manutenzione contenuta ma costante.
Le operazioni principali includono:
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pulizia dei filtri dell’unità interna e della batteria esterna;
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verifica del livello del gas refrigerante;
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controllo delle connessioni elettriche e idrauliche;
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test del compressore e dell’efficienza complessiva.
Una manutenzione annuale, eseguita da un tecnico qualificato, assicura performance ottimali e prolunga la vita utile dell’impianto.
Un sistema ben dimensionato e ben mantenuto può funzionare senza problemi per 15–20 anni.
Pompe di calore ibride: la nuova frontiera
Le pompe di calore ibride uniscono il meglio di due mondi: la caldaia a gas e la pompa di calore elettrica.
Il sistema sceglie automaticamente la fonte più conveniente in base alla temperatura esterna e al costo dell’energia.
In questo modo, si ottiene sempre la massima efficienza, anche in climi rigidi.
È una soluzione perfetta per chi vuole sostituire la vecchia caldaia senza rivoluzionare l’impianto esistente, e per chi desidera un passaggio graduale verso la completa elettrificazione della casa.
Verso un riscaldamento 100% elettrico
La tendenza degli ultimi anni è chiara: il futuro del riscaldamento domestico sarà elettrico e sostenibile.
Le pompe di calore rappresentano il pilastro di questo cambiamento, insieme al fotovoltaico e ai sistemi di accumulo.
Sempre più abitazioni vengono progettate “gas-free”, con impianti completamente elettrici gestiti da software intelligenti.
Il riscaldamento non è più un servizio energivoro ma una componente integrata di un ecosistema domestico efficiente, connesso e a basso impatto ambientale.
Redazione
