Come creare un gruppo Telegram: guida completa alla configurazione, alla gestione e alle migliori pratiche
Da Redazione
Novembre 09, 2025
Telegram è diventato negli ultimi anni uno degli strumenti di comunicazione più flessibili e potenti. Oltre alle chat individuali e ai canali, la piattaforma offre la possibilità di creare gruppi, spazi virtuali in cui riunire persone accomunate da un interesse, un progetto o una finalità comune.
Saper creare un gruppo su Telegram in modo efficace significa non soltanto conoscere i passaggi tecnici, ma anche impostare correttamente le regole, la privacy, la moderazione e la comunicazione, così da trasformarlo in una comunità attiva e ben organizzata.
Cos’è un gruppo Telegram e come si differenzia da un canale
Prima di creare un gruppo, è utile comprendere la differenza con i canali, spesso confusi con essi.
Un gruppo Telegram è uno spazio di conversazione dove tutti i membri possono interagire liberamente, scrivere messaggi, inviare file, immagini e vocali. È la forma ideale per creare una chat collettiva tra amici, una community tematica o un gruppo di lavoro.
Un canale, invece, funziona in modo unidirezionale: solo gli amministratori possono pubblicare contenuti, mentre gli iscritti leggono ma non rispondono. È perfetto per la diffusione di notizie, aggiornamenti o contenuti editoriali.
Il gruppo è, quindi, una conversazione condivisa; il canale, un mezzo di comunicazione. Entrambi possono convivere, ma hanno obiettivi diversi.
Come creare un gruppo Telegram: i passaggi tecnici
Creare un gruppo su Telegram richiede pochi minuti, ma alcuni passaggi meritano attenzione.
La procedura è identica su Android, iOS e desktop, con leggere differenze nell’interfaccia.
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Apri Telegram e tocca il menu principale (le tre linee in alto a sinistra su Android, o l’icona “Chat” su iOS).
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Seleziona “Nuovo gruppo”.
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Scegli i contatti da aggiungere inizialmente: puoi invitare manualmente fino a 200 persone in questa fase.
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Dopo aver selezionato i membri, assegna un nome al gruppo. Sceglilo con cura: sarà visibile a tutti i partecipanti e, se il gruppo è pubblico, anche all’esterno.
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(Opzionale) Aggiungi una foto di profilo o un logo rappresentativo.
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Conferma la creazione.
Il gruppo sarà immediatamente attivo, pronto per i messaggi e le impostazioni avanzate.
Una volta creato, puoi accedere alle opzioni di configurazione toccando il nome del gruppo in alto e selezionando “Modifica”: da qui si gestiscono ruoli, permessi, notifiche e link di invito.
Gruppo privato o pubblico: quale scegliere
Telegram permette di creare due tipi di gruppi: privati e pubblici.
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Un gruppo privato è accessibile solo tramite invito diretto o link condiviso dagli amministratori. Non è visibile nei risultati di ricerca e garantisce maggiore riservatezza. È la scelta ideale per cerchie ristrette, team di lavoro o gruppi familiari.
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Un gruppo pubblico è aperto a chiunque voglia partecipare, può essere trovato nella ricerca di Telegram e possiede un link personalizzato del tipo
t.me/nomegruppo. È perfetto per community tematiche, corsi, gruppi di interesse o fanbase.
La scelta dipende dallo scopo del gruppo. In ogni caso, l’impostazione può essere modificata in seguito, ma richiede attenzione, poiché trasformare un gruppo privato in pubblico espone i dati dei membri al pubblico.
Limiti di membri e funzionalità
Uno dei punti di forza di Telegram è la capacità di gestire gruppi di dimensioni enormi.
Un gruppo può contenere fino a 200.000 membri, una cifra impensabile per altre piattaforme di messaggistica.
Questo è possibile grazie alla struttura cloud di Telegram, che mantiene la fluidità delle conversazioni anche con migliaia di partecipanti.
Quando un gruppo supera i 200 membri, viene automaticamente convertito in “supergruppo”, una versione avanzata che offre strumenti di moderazione più precisi, messaggi fissati, ricerca rapida e possibilità di silenziare o limitare determinati utenti.
I supergruppi supportano anche funzioni come:
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messaggi fissati, visibili a tutti;
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permessi personalizzati per chi può inviare file, link o sticker;
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cronologia visibile ai nuovi membri, così chi entra può leggere i messaggi precedenti;
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sondaggi e quiz integrati, utili per coordinare decisioni o stimolare la partecipazione.
Gestione e ruoli degli amministratori
Un gruppo funziona bene solo se è gestito con equilibrio. Telegram consente di assegnare ruoli specifici e diversi livelli di autorizzazione.
Il creatore del gruppo ha pieni poteri: può nominare altri amministratori, eliminare utenti, cambiare nome e impostazioni.
Gli amministratori possono essere configurati con privilegi differenti: ad esempio, uno può gestire i messaggi ma non gli utenti, un altro aggiungere membri o modificare le informazioni del gruppo.
Un gruppo grande richiede regole chiare e una moderazione attiva. È consigliabile:
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fissare un messaggio con le linee guida;
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impostare permessi limitati (ad esempio, impedire l’invio di link fino a un certo livello di fiducia);
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utilizzare bot di moderazione per filtrare spam e linguaggio inappropriato.
Bot come Combot, Shieldy o GroupHelpBot automatizzano la gestione, eliminando messaggi indesiderati e accogliendo nuovi membri con messaggi personalizzati.
Personalizzare il gruppo: nome, link e descrizione
La personalità di un gruppo passa anche dai dettagli.
Scegliere un nome chiaro e riconoscibile aiuta a distinguerlo e a facilitarne la ricerca. Evita nomi troppo generici o sigle difficili da ricordare.
La foto di profilo deve essere coerente con l’identità del gruppo: un logo, un’icona, un’immagine che trasmetta il tono della community.
La descrizione è un elemento spesso trascurato ma fondamentale. In poche righe puoi spiegare lo scopo del gruppo, le regole principali e il comportamento atteso. È la prima cosa che i nuovi membri leggono e orienta il tono delle conversazioni.
Per i gruppi pubblici, Telegram consente di impostare un link personalizzato: ad esempio t.me/letturaitaliana o t.me/techgroup. Un URL semplice, leggibile e coerente migliora la reputazione del gruppo e la facilità di condivisione.
Gestire la privacy e la sicurezza
Telegram si distingue per le sue opzioni di sicurezza avanzate. Nel contesto dei gruppi, la privacy riguarda soprattutto la visibilità dei dati personali.
Gli utenti possono decidere se mostrare o meno il proprio numero di telefono, se consentire aggiunte automatiche ai gruppi o se ricevere inviti solo da contatti conosciuti.
Per proteggere i membri, gli amministratori possono disattivare l’aggiunta di nuovi utenti da parte di terzi, limitare la condivisione dei link o impedire la visualizzazione della cronologia ai nuovi arrivati.
Quando un gruppo cresce, diventa fondamentale prevenire intrusioni indesiderate: meglio disabilitare l’aggiunta diretta e utilizzare link d’invito controllati.
In contesti sensibili, come gruppi di lavoro o comunità tematiche, conviene attivare la verifica in due passaggi, che aggiunge una password extra all’account e riduce il rischio di furti di identità.
Strumenti per favorire la partecipazione
Un gruppo attivo non nasce dal caso, ma da un buon equilibrio tra libertà e ordine.
Telegram mette a disposizione strumenti che aiutano a mantenere viva la conversazione:
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Sondaggi e quiz, per raccogliere opinioni o decidere in gruppo;
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Messaggi fissati, utili per segnalare comunicazioni importanti;
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Risposte e citazioni, che rendono le discussioni ordinate anche con molti partecipanti;
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Hashtag interni, che permettono di ritrovare facilmente i messaggi su un tema specifico.
L’uso consapevole di questi strumenti trasforma il gruppo in una vera comunità, dove le persone non si limitano a scrivere, ma interagiscono, condividono, si riconoscono.
Quando un gruppo diventa una community
Creare un gruppo Telegram non significa solo costruire un canale di messaggi, ma dare vita a un piccolo ecosistema sociale.
Un gruppo ben gestito può crescere in modo organico, trasformandosi in una community attiva.
Per raggiungere questo equilibrio serve tempo: ascoltare i membri, incoraggiare la partecipazione, mantenere un tono coerente e intervenire con discrezione quando serve.
Le community più durature non sono quelle con più iscritti, ma quelle dove ciascun partecipante sente di avere uno spazio, una voce e un valore.
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