Rappresenta uno dei fenomeni di punta del panorama degli investimenti in rete. Il metaverso di Mark Zuckerberg è sulla bocca di tutti da diverso tempo ormai, ma in molti, ne prevedono la fine imminente. Le teorie dei detrattori vengono alimentate dal progetto Second Life portato avanti nei primi anni 2000 dall’azienda statunitense Linden Lab.
La company, al tempo, ambì a costruire una piattaforma digitale che rendesse possibile per i suoi utenti portare avanti una seconda vita sul Web. L’idea attirò milioni di users e persuase diverse aziende. Quest’idea fu, poi, abbandonata in maniera improvvisa dagli sviluppatori, finendo nel dimenticatoio, fino ai giorni nostri.
Sicuramente il metaverso e tutto il mondo delle critpomonete ha accusato un duro colpo negli ultimi mesi, spostando la mente degli investitori su altre tipologie di investimento. Esperti come gli autori di Prestitimag hanno scritto moltissime guide su come e dove investire il proprio denaro senza rischiare troppo. Al di là di quanto accaduto recentemente, però, il metaverso sta continuando a macinare consensi. Scopriamo perché nelle prossime righe.
La crescita esponenziale del metaverso
Solo nel 2021, le ricerche su Internet relative a questo nuovo paradigma virtuale sono aumentate del 7.200%. I dati mostrano che, nello stesso periodo, le aziende legate al metaverso abbiano raccolto oltre 10 miliardi di dollari, sancendo un profitto pari al doppio rispetto all’anno precedente. Alcune società hanno stipulato anche contratti a lungo termine, viste le stime che porterebbero il valore del metaverso tra gli 8mila miliardi e i 13mila miliardi di dollari entro il 2030.
A tutt’oggi, una definizione univoca del metaverso non esiste. In ogni caso, la maggior parte delle descrizioni concorda nel considerarlo un insieme di ambienti immersivi, sfruttati per mezzo della realtà virtuale o di quella aumentata, rimanendo sempre attivo e unendo il mondo virtuale e quello fisico insieme a diverse piattaforme, venendo spinto da un’economia virtuale, basata spesso su criptovalute e risorse digitali come gli NFT.
Insomma, il metaverso è una realtà a sé stante in cui le principali fonti d’investimento degli ultimi anni convogliano e assumono una nuova valenza, aggiungendo la possibilità che gli utenti si creino un’identità ben definita ed una presenza virtuale che gli permetta di effettuare transazioni nel medesimo universo digitale.
Il metaverso durerà nel tempo?
Come detto, sono molti i detrattori del metaverso in termini di potenziale d’investimento. Abbiamo concordato nell’affermare che, come paradigma, questo presenti diversi rischi e non è detto che le previsioni si avverino. Ciò che spinge alcuni esperti a on considerarlo è quanto accaduto con la rete negli anni ’90. In ogni caso, oggi, i consumatori sono cambiati e il metaverso si immerge in un contesto che si muove in maniera sempre più dinamica e, soprattutto, in un mercato orientato sempre di più su asset digitali.
La potenza di calcolo dei dispositivi continua a migliorare, permettendo di esplorare le possibilità dei mondi virtuali sempre più a fondo. Le connettività si velocizzano e le grandi aziende sono sempre più ansiose di mettere le mani sulla propria fetta di terreno virtuale, proponendo iniziative mirate al branding anche in questa “realtà parallela”. Inoltre, il metaverso stesso continua ad aggiornare la sua offerta in termini di applicazioni di varia natura e, alcuni enti governativi, si muovono nei confronti di esso in maniera positiva-
Il boom dell’influencer marketing, unito all’approvazione del target di riferimento, poi, non fa altro che incrementare l’ottimismo nei confronti del metaverso inteso come fonte efficace di investimento per il futuro. Staremo, dunque, a vedere come la situazione si evolverà, sia dal punto di vista sociale che, ovviamente, economico.